Coppa a bordo largo con Nettuno che rapisce Teofane

1532

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26,3 cm

Washington, National Gallery of Art

Iscrizioni:
Sul retro si legge: “.1532. / Rape i castro Nettu / Basali nimpha. / Nel .VI. Li: de Ovidio Met: / fra: Xanto .A. / da Rovigo, i / Urbino.”

Note:
La coppa presenta alcune crepature in diverse parti e riparata in altri punti ove poi è stata applicata una ridipintura. Già nella descrizione del Frati del 1852 veniva presentata come danneggiata.

Provenienza:
In possesso del Conte Ferdinando Pasolini dall’Onda, Faenza, nel 1852 • passato poi a Maurice Kann, Parigi •e successivamente appartenuto ai fratelli Duveennel 1908, come parte della collezioneKann•acquistato nel Febbraio del 1910 da Peter A. B. Widener, Elkins Park, Pennsylvania• ed ereditato da Peter A. B. Widener che lo dona a Joseph E. Widener, Elkins Park, 1942 • passato dunque nelle collezioni del Museo in seguito a lascito.
Esposizioni:
Washington 1982, cat. 50; Ecouen 1995, cat. 11

 

Bibliografia:
Frati 1853; Finley 1942;Wilson 1983; Triolo 1988; Rasmussen 1989; Wilson 1993.

 

Commento dell’opera:
La coppa fa parte del celebre servizio Pucci (per il quale si rimanda alla Scheda n.1), considerando lo stemma familiare posto al centro.
La fonte presa in considerazione per questa coppa è anche in questo caso Ovidio con le sue Metamorfosi, nello specifico il Libro VI, come viene puntualmente indicato nell’iscrizione apposta sul retro. Il soggetto è la storia di Teofane, bellissima eroina tracia, figlia del re Bisalte; Poseidone, che ne era innamorato e voleva sottrarla a tutti gli altri possibili pretendenti, decise di trasportarla nell’isola di Crumissa, ma gli altri uomini riuscirono a scoprire il luogo e partirono alla sua ricerca, pertanto Poseidone, al fine di ingannarli, trasformò la bellissima fanciulla in una pecora, egli stesso in un ariete e gli abitanti dell’isola in montoni. È raffigurato qui il momento in cui Poseidone, trasformato in montone, si unisce a Teofane; dalla loro unione nacque l’ariete dal Vello d’oro.
Per creare la propria composizione Xanto ha fatto uso di alcune stampe celebri e in effetti Basalte è desunto dall’incisione con Ercole che sconfigge Acheloo di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 175, n. 48); Nettuno è ripreso dal Rapimento di Elena di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 208, n. 209); Cupido è citato dalla Danza di Cupidi di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 215, n. 217), infine l’uomo sulla sinistra è citato dal Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104).

[C.G.]

Su gentile concessione della National Gallery of Art di Washington.

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