Il matrimonio di Alessandro e Rossana

Il Matrimonio di Alessandro e Rossana

1534

PIATTO

Ceramica, maiolica (cotto porcellanato) e lustrato

Diametro: 3,7 x 45,4 cm

New York, The Metropolitan Museum of Art

Iscrizioni:
Sul retro, nella zona centrale è presente un’iscrizione di color blu: “.M.D.XXXIIII./ Hor vedi la magnanima Reina/ ch’ una trama rivolta, e, l’altra sparsa/ corse alla Babylonica ruina”. Più in basso, sulla destra, si denota nello stesso inchiostro di color blu la firma del maestro: “Xanto A./ da Rovigo F./ Urbino”

Note:
Il piatto non si presenta in buone condizioni conservative.

Provenienza:
Il Matrimonio di Alessandro e RossanaCollezione J. Pierpont Morgan • donato al Museo nel 1918.
Commento dell’opera:
In questo piatto non viene citata la fonte, ma l’iscrizione sul retro spiega l’episodio illustrato.
Rossana fu fatta prigioniera da Alessandro Magno, il quale successivamente la sposò per dare l’esempio di fusione tra le due stirpi dei Persiani e dei Macedoni. È qui raffigurata la bella Rossana con gli occhi rivolti verso il basso e la mano al petto mentre un amorino le sta sollevando il velo dal capo ed un altro amorino le sta slacciando il sandalo. Verso la fanciulla si sta dirigendo Alessandro, la cui veste è tirata da un altro amorino ancora ; insieme a loro vi sono: il re, Efestione e una figura giovanile che Luciano identifica con Imeneo.
La composizione di Francesco Xanto Avelli è ripresa in modo molto puntuale da un disegno a sanguigna di Raffaello raffigurante il medesimo soggetto e conservato a Vienna nella Graphische Sammlung Albertina, ma sembra più probabile che il maestro abbia attinto alla celebre incisione di Gian Giacomo Caraglio (Bartsch 28, p. 197, n. 62) presa proprio da questo disegno a lapis rosso di Raffaello. Xanto inserisce inoltre altri tre personaggi desunti da altre stampe, e si tratta della coppia sulla sinistra, che viene citata in controparte dalla coppia che si vede in basso a destra nel Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247), ed il guerriero in primo piano steso su un fianco con le spalle all’osservatore, che è tratto dal Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104).

[C.G.]

Su gentile concessione del Metropolitan Museum of Art di New York.

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