Ero e Leandro

1538

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26,7 cm

Washington, National Gallery of Art

Iscrizioni:
Sul retro: “1538 / Leandro in mare / etera ale finestra”
Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.

Provenienza:
Louis-Fidel Debruge Duménil •AchilleSeillière, Parigi •Maurice Kann• acquistato nel 1910 da Peter A. B. Widener, Elkins Park, Pennsylvania

Esposizioni:
Washington, D.C., 1982-1983, cat. 53.
Bibliografia:
Fiocco/Gherardi 1988-1989

 

Commento dell’opera:
Il piatto raffigura l’episodio di Ero e Leandro, come attestato sul retro su cui appare pure il preciso riferimento temporale, e la fonte cui si rifà Xanto è nuovamente Ovidio, più precisamente gli Eroidi, in cui appunto è raccontato che una notte il giovane Leandro abitante di Abido attraversando a nuoto l’Ellesponto per andare a far visita ad Ero, sacerdotessa di Afrodite a Sesto, esattamente sull’altra sponda, perì tra i flutti del mare. Il suo corpo fu rinvenuto sulla riva ed Ero appena lo vide, si gettò in mare proprio dalla torre dalla quale invano stava attendendo il giovane amato.
Si tratta qui di un’iconografia alquanto praticata, raffigurante appunto Ero sulla torre, intenta a scrutare le onde, mentre Leandro appare in mare, travolto dai flutti.
Al centro del piatto è riportato uno stemma con sei cardi gialli su fondo blu oltremare, stemma che però non è ancora stato identificato con certezza.
Le figure dei personaggi sono riprese tutte da incisioni di cui Xanto disponeva all’interno della bottega in cui lavorava, infatti Ero è ripresa dalla Menade del Monogrammista PP, Leandro è tratto dalla Battaglia col coltellaccio di Marco Dente di Ravenna da Giulio Romano (Bartsch 26, p. 210, n. 211).

[C.G.]

Su gentile concessione della National Gallery of Art di Washington.

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