La flotta di Seleuco che affonda

1532

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 25,7 cm

Washington, Corcoran Gallery of Art

Iscrizioni:
Sul retro si legge: “1532 /La Classe di Seleuco i / mar’ sommersa. / Nel XVII. Libro d IustinoHisto: / fra: Xanto A. da Rovigo, in Urbino”
Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.

Bibliografia:
Watson 1986; Triolo 1988; Triolo 1996.
Commento dell’opera:
Tale pezzo faceva parte dell’importante servizio Pucci, per il quale si rimanda alla Scheda n.1.
Per quest’opera, firmata e datata, l’Avelli utilizza una fonte alquanto particolare: HistoriarumPhilippicarum T. Pompeii Trogi Libri XLIV di Marco Giuniano Giustino, poeta vissuto nella seconda metà del II secolo d.C.; tale poema è in sostanza una epitome delle Storie filippiche di Pompeo Trogo (poeta romano che visse tra il I sec. a. C. e il I d.C.). Che si tratti della flotta di Seleuco, fondatore della dinastia dei selucidi, è comprovato dall’iscrizione posta sulla bandiera sulla prua della nave. Marco Giuniano Giustino racconta appunto la disfatta di Seleuco durante il suo tentativo di invadere l’Asia Minore.
La figura maschile nuda posta al centro è un chiaro riferimento ad una stampa tratta dai Modi di Marcantonio Raimondi, più precisamente la stampa raffigurante Ovidio e Corinne; altre incisioni utilizzate per questo piatto sono: il Sol del Monogrammista I.B. (Bartsch 16, p. 70, n. 14) e l’Uomo nudo che insegue una naiade di Marcantonio Raimondi da un antico bassorilievo (Bartsch 26, p. 223, n. 226).

[C.G.]

Su gentile concessione della Corcoran Gallery of Art di Washington.

 

 

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