Il Seppellimento di Cristo
IL SEPPELLIMENTO DI CRISTO
1536
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 27,3 cm
New York, The Metropolitan Museum of Art
Iscrizioni:
Sul retro, in inchiostro nero si legge: “.1536. / Ite superbi e miseri Christia/ ni/ Consumando l’un l’altro, e, non/ vi caglia/ che’lsepulcro di Christo/ è in man dei Cani. / .F.X.Rovi:”
Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.
Provenienza:
In possesso di Lord Amherst of Hackney • venduto poi a Londra presso Christi’es l’11 Dicembre 1908, lotto n. 6 • ora conservato al MetropolitanMuseum of Art in seguito alla donazione di V. EveritMacy, in memoriadi sua moglie Edith Carpenter Macy del 1927.
Commento dell’opera:
Sul piatto è rappresentata la scena del seppellimento di Cristo, come viene riportato dai quattro Vangeli, in cui è riferito che Giuseppe d’Arimatea, dopo aver ottenuto il corpo di Cristo da Pilato, lo avvolge in un sudario bianco per poi deporlo in una tomba scavata nella roccia mentre Maria di Magdala e Maria di Ioses stavano a guardare.
Interessante è osservare che Francesco Xanto Avelli, per la propria composizione, riprende un motivo già praticato da Andrea Mantegna in una stampa di medesimo soggetto (Bartsch 25, p. 80, n. 01), e dunque la citazione che appare agli occhi come la più lampante è il gesto ricco di pathos di Maria di Cleofa che sta con le braccia rivolte in alto e il viso altamente espressivo.
Altro particolare sul quale richiamare l’attenzione è la firma posta sul retro: il maestro, a questo punto, non ha più la necessità di indicare per esteso il proprio nome, ma pone solamente le proprie iniziali, puntualizzando però il legame con la sua città di origine.
Su gentile concessione del Metropolitan Museum of Art di New York.