Piatto con Apollo, Dafne e Cupido

1532

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26.6 cm

New York, The Metropolitan Museum of Art

Iscrizioni:
Sul retro, in inchiostro blu: “1532 / Apoll, Daphne, e Cupi / do, e l’Arco, e, Strali / Nel I Li, de OuidioMeth : / f: X A da / Rouigo, i / Vrbino”.
Provenienza:
Appartenuto alla collezione di Alfred Israel Pringsheim, Monaco, passato poi a Zurigo (1850-1941) • Venduto presso Sotheby’s, Londra, 09 Luglio 1939, lotto n. 295 • acquistato da Robert Lehman attraverso le Gallerie Goldschmidt, New York, 1939.

Bibliografia:
Sotheby’s 7 Giugno 1939 (vendita Pringsheim), lotto n.185; Triolo 1988; Rasmussen 1989; Triolo 1996; Falke 1994.
Commento dell’opera:
Si tratta di un pezzo facente parte del servizio Pucci (si veda a tal proposito la Scheda n. 01).
Sul retro il maestro indica anche la fonte cui ha attinto per elaborare tale raffigurazione: le Metamorfosi di Ovidio, più precisamente il I Libro. Qui è appunto raccontata la storia di Dafne, ninfa amata da Apollo, il cui amore era stato ispirato dal rancore di Eros irritato dalle canzonature dello stesso Apollo che l’aveva deriso perché si esercitava a tiro con l’arco, arma per eccellenza di Apollo. La ninfa Dafne non rispose ai desideri del dio, il quale la insegue facendola fuggire fino al momento in cui, sul punto di esser raggiunta, supplicò il padre di trasformarla, ed in effetti la fanciulla divenne un alloro, ovvero la pianta amata dal dio (inoltre Dafne in greco significa appunto alloro).
Per creare le proprie composizioni Xanto ha fatto largo uso di stampe celebri, infatti Dafne è desunta dalla Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53), Apollo è tratto dal Rapimento di Elena di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 208, n. 209), infine Cupido è ripreso dalla celebre Danza di Cupidi di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 215, n. 217).

Su gentile concessione del Metropolitan Museum of Art di New York.