Ino e Atamante

Ino e Atamante
Ino e Atamante

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

INO E ATAMANTE

1527-1530 ca.

PIATTO LARGO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 44,5 cm;

Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche

Iscrizioni:
Sul retro: “De Atamate et Ino ifuriati / fabula, y/Ø”.

Note:

Provenienza:

Esposizioni:

Bibliografia:
Zauli Naldi 1956.

Commento dell’opera:
Il soggetto di Ino e Atamante, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, è una vicenda proposta da Xanto in altri due esemplari ascrivibili al suo primo capitolo di attività di decoratore di maioliche, e per questo si faccia riferimento alle Schede n. 207 e n. 390.
Anche l’impianto compositivo è il medesimo, in quanto i personaggi sono desunti dalle stampe che Francesco Avelli presumibilmente possedeva all’interno della bottega in cui lavorava, e in questo caso specifico si tratta della Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53); del Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli; mentre il bambino, quindi Melicerta, è citato dalla Danza di Cupidi di Marcantonio Raimondi da Raffaello; infine Atamante è riproposizione della figura sulla destra nella Strage degli Innocenti di Marco Dente di Ravenna da Baccio Bandinelli.

 

[C.G.]
Ino e Atamante - particolare
Ino e Atamante – particolare
Ino e Atamante - particolare
Ino e Atamante – particolare
Ino e Atamante - particolare
Ino e Atamante – particolare
Ino e Atamante - particolare
Ino e Atamante – particolare